La perdita e l’abbandono, per il cane sono esperienze traumatiche
di Nicole Lorenti, educatore cinofilo e istruttore cinofilo riabilitatore
Il cane che perde il suo riferimento umano sentirà l’assenza prolungata della persona come un lutto e andrà incontro ad un periodo di tristezza, che potrebbe anche trasformarsi in una forma depressiva. La depressione o lo stato di apatia nel cane si manifestano con una costante voglia di dormire, scarso o nullo appetito, scarsa o nulla mobilità, svogliatezza nell’effettuare attività piacevoli come il gioco o le passeggiate.
Nei confronti del cane noi occupiamo un ruolo fondamentale che corrisponde a un modello genitoriale.
Siamo madri e padri di eterni Peter Pan, in quanto il cane nel suo divenire adulto non sarà mai autonomo e, pertanto, avrà sempre bisogno di una guida e delle cure parentali.
Per il cane perdere il proprio compagno umano è dunque paragonabile ad un bambino cui muore un genitore lasciandolo orfano.
Va da sé che questo stato di angoscia produrrà nel cane il trauma dell’abbandono e un carico di stress che può manifestarsi se il cane in assenza della sua guida assume compiti e ruoli che prima svolgeva in collaborazione, come ad esempio la guardia del territorio o la difesa delle persone. Quando e come il cane supererà il trauma ed elaborerà il lutto sarà solo il tempo a darci una risposta, poiché gli scenari che si prospettano possono essere molteplici a seconda del carattere del cane e della famiglia in cui è inserito.
Un cane che vive in famiglia ed è abituato ad avere una pluralità di relazioni speciali ha più chances di superare facilmente la perdita, soprattutto se il resto della sua vita non viene del tutto modificato.